A Siracusa un nuovo appuntamento con il Jail Career Day, Matching tra detenuti e imprese
Si è tenuto il 15 aprile, a Siracusa, un nuovo appuntamento con il Jail Career Day, un pomeriggio di incontri, testimonianze, ascolto e di opportunità concrete per detenuti e imprese.
L’evento si è tenuto negli spazi dell’Urban Center di Siracusa che ha ospitato oltre 100 partecipanti, tra operatori del mondo penitenziario, aziende, cooperative sociali, persone in esecuzione penale e rappresentanti istituzionali.



L’evento nasce nell’ambito del progetto nazionale “Jail to Job. Carcere, impresa, comunità”, seguendo un modello di buone pratiche consolidate.
Jail to Job è sostenuto dalla Fondazione San Zeno di Verona, con il coordinamento della cooperativa Rigenerazioni Onlus, in collaborazione con le cooperative Lazzarelle e L’Arcolaio, organizzatrice dell’iniziativa nella città di Siracusa.
Il progetto coinvolge oggi 7 istituti penitenziari, 3 Uffici di Esecuzione Penale Esterna, e si realizza con il supporto del PRAP Campania e Sicilia.

Lavoro e carcere: la posta in gioco
“Quando si parla di carcere si pensa subito a recupero, riscatto, reinserimento sociale. Ma prima ancora serve una nuova narrazione: dobbiamo chiederci da dove arrivano le persone detenute, quali diritti sono mancati, quale società le ha escluse. Se vogliamo ridurre davvero la recidiva e promuovere sicurezza, dobbiamo lavorare per restituire dignità e opportunità.” ha dichiarato Nadia Lodato, coordinatrice del progetto, in apertura dell’evento. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, in Italia solo un detenuto su tre lavora, e nella maggior parte dei casi si tratta di impieghi interni e saltuari. Meno del 5% ha un contratto con aziende esterne.

Matching, ascolto e storie di rinascita
Durante la giornata, 26 persone in esecuzione penale – provenienti dalle Case di Reclusione di Augusta e Noto e segnalate dall’Ufficio Locale di Esecuzione Esterna di Siracusa – hanno avuto la possibilità di incontrare e sostenere colloqui con 16 imprenditori del territorio.
Un’opportunità concreta, parte di un processo già avviato: 106 persone in esecuzione di pena sono state coinvolte finora nel progetto, insieme a 90 aziende. I risultati parlano da soli: 8 assunzioni già formalizzate, 6 in fase di contrattualizzazione, 16 tirocini attivati e 13 sessioni di formazione sull’accompagnamento autonomo al lavoro già svolte.



Non sono mancate le testimonianze di imprenditori che hanno scommesso sull’inclusione e ne hanno tratto valore umano e professionale. “Ho trovato l’iniziativa Jail to Job una grande opportunità per le aziende coinvolte per diversi motivi, non solo economici o imprenditoriali ma anche etiche e morali” – ha dichiarato Salvatore Magliocco rappresentante dell’azienda Pasam Agrumi -. “Le persone coinvolte appaiono fortemente motivate e in cerca di riscatto, volenterose nel migliorare la propria vita e di fare del proprio meglio. In azienda abbiamo già avuto delle esperienze di inserimento al lavoro di persone in esecuzione di pena e posso dire che sono state esperienze positive che ci hanno lasciati soddisfatti.”
Non è mancata neanche la voce dei beneficiari. “Volevo solo dire che con questo progetto ho realizzato la mia prima esperienza lavorativa vera. Ho conosciuto una grande famiglia che ha avuto fiducia in me e spero tanto che altre persone possano avere questa stessa possibilità”, ha raccontato Giuseppe che da alcuni mesi sta svolgendo un tirocinio presso un albergo cittadino.
Costruire futuro, insieme
Tra gli ospiti intervenuti, il magistrato di sorveglianza Nunzio Corsaro, che nel sottolineare l’importanza del lavoro come strumento costituzionale di reinserimento e non solo come opportunità individuale, si è rivolto direttamente ai detenuti partecipanti all’evento: “Dovete essere capaci di offrirvi al mondo del lavoro con le competenze necessarie. Quale migliore occasione di trovare intanto all’interno del carcere una possibilità di crescita che non è soltanto lavorativa ma è anche di carattere personale. Io mi auguro che questo tipo di incontri fornisca ulteriori strumenti per consentirvi di tornare ad affacciarvi al mondo in una dimensione diversa rispetto a quella che purtroppo avete vissuto e sarete degli uomini nuovi con delle prospettive e degli obiettivi diversi nella vostra vita futura. Dovete aprire un capitolo nuovo. Vi auguro le migliori fortune e mi auguro che questo incontro vi dia delle possibilità che fino ad oggi non avete avuto”
Un messaggio di fiducia e responsabilità arriva da Fondazione San Zeno, ente sostenitore del progetto, con le parole della direttrice Rita Ruffoli: “Siamo da sempre convinti che il cambiamento sia possibile. Lo vediamo accadere ogni giorno nei progetti che sosteniamo: percorsi di formazione, lavoro, libertà riconquistata passo dopo passo. Questo evento ha mostrato con chiarezza che, anche in contesti complessi come quello carcerario, si può costruire una vera giustizia di comunità, se si lavora insieme. È proprio nei legami tra dentro e fuori che si gioca il futuro.”
Ha concluso l’incontro Pippo Pisano, presidente della cooperativa L’Arcolaio: “Questo Jail Career Day è stato un bel momento di partecipazione per la comunità siracusana che ha a cuore l’idea di un carcere diverso, non meramente un luogo di pena bensì un luogo in cui prepararsi a una nuova ripartenza in cui il lavoro abbia un ruolo centrale. Questa giornata ci stimola a moltiplicare gli sforzi per favorire il dialogo tra il mondo del carcere, le imprese, il Terzo Settore e la comunità in generale”.
